39. Repesca

Vinyeta 39

Títol

Comença amb R.

Lema

Nus a l’oli = Casament per interès.

Poema model

VI
Sopra un’aria antica

Non sorgono (ascolta,
ascolta) le nostre parole
da quell’aria antica?
Io t’ho dissepolta.
E al fine rivedi tu il sole,
tu mi parli, o amica!

Queste tu parlavi
parole. Non odi? Non odi?
Ma chi le raccolse?
Da gli alvei cavi
del legno i tuoi modi
sorgono, che il vento disciolse.

Dicevi: « Io ti leggo
nel cuore. Non mi ami.
Tu pensi che è l’ultima volta! »
La bocca riveggo
un poco appassita. « Non m’ami.
È l’ultima volta.

Ma, prima che tu m’abbandoni,
il vóto s’adempia.
Oh, fa che sul cuore io ti manchi!
Tu non mi perdoni
se già su la tempia
baciata i capelli son bianchi? »

Guardai que’ capelli,
su quel collo pallido i segni
degli anni; e ti dissi: « Ma taci!
Io t’amo ». I tuoi belli
occhi erano pregni
di lacrime sotto i miei baci.

« M’inganni, m ‘inganni —
rispondevi tu, le mie mani
baciando. — Che importa?
Io so che m’inganni;
ma forse domani
tu m’amerai morta ».

Profondo era il cielo
del letto; ed il letto profondo
come tomba, oscuro.
Era senza velo
il corpo; e nel letto profondo
pareva già impuro.

Vidi per l’aperto
balcone un paese
lontano solcato da un fiume
volubile, chiuso da un serto
di rupi che accese
ardeano d’un lume

vermiglio, nel giorno
estivo; ed i vènti
recavano odori
degli orti remoti ove in torno
andavano donne possenti
cantando tra cupidi fiori.

Gabriele d’Annunzio

Edició consultada:
La sera.
Da « Poema paradisiaco ».
Poesia italiana del Novecento. A cura di Edoardo Sanguineti.
Torino, Einaudi, 1971.

Sopra un’aria antica

pdf

Deixa un comentari

Fill in your details below or click an icon to log in:

WordPress.com Logo

Esteu comentant fent servir el compte WordPress.com. Log Out /  Canvia )

Facebook photo

Esteu comentant fent servir el compte Facebook. Log Out /  Canvia )

S'està connectant a %s